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Fake News e Coronavirus
Nonostante la gravità della situazione sanitaria ed economica che esigerebbe quantomeno rispetto, ogni giorno leggiamo fake news sul Coronavirus. Teorie complottiste sull’origine del virus o sulla gestione della pandemia, tesi fantasiose su come si trasmette e su come si previene, ricette per rimedi miracolosi affollano i social network che per molte persone ormai rappresentano la principale fonte di informazione, ma che essendo totalmente liberi richiederebbero all’utente di saper individuare da sé le notizie buone (un pò la stessa differenza tra andare a comprare i funghi all’alimentari o raccoglierseli nel bosco: nel primo caso avremo il dubbio di essere dipendenti da ciò che il negoziante ci vuole vendere, ma per passare al secondo caso ci serve una sicura e profonda conoscenza – e già cominciamo a capire che la cultura intesa come conoscenza è molto più necessaria di quello che molti di noi pensavano a suola ;-). Molte sono le domande che vengono poste ogni giorno ai Medici dello studio medico La Claire dai pazienti in cerca di chiarimenti ed è per questo che vorremmo aiutare chi a noi si rivolge fornendo una guida per capire ciò che è buono da ciò che è velenoso: ma per prima cosa sarebbe utile avere una buona idea di come funziona davvero il virus e la sua trasmissione ciccando e leggendo QUI la pagina dedicata.
PERCHE’ DOVREBBERO ESISTERE FAKE NEWS SUL VIRUS?
Le analisi condotte dall’inizio dell’emergenza medico-sanitaria in Italia rivelavano un trend via via crescente di informazione e disinformazione prodotta sul coronavirus: dal 21 febbraio al 22 marzo, il 38% delle notizie pubblicate nel giorno medio dalle fonti di disinformazione ha riguardato l’epidemia. Nello specifico, a marzo, un sito di disinformazione ha pubblicato mediamente 4 nuovi articoli al giorno inerenti al coronavirus e, dal 9 al 22 marzo, il 36% di tutti i post/tweet delle fonti di disinformazione ha avuto ad oggetto il Covid-19 (28 punti percentuali in più rispetto alla fine di gennaio). Considerando il totale delle notizie sul coronavirus divulgate online, l’incidenza della disinformazione è prossima al 5%, con un andamento in diminuzione per effetto della crescita più sostenuta della componente informativa (fonte AGcom). Ma perché qualcuno si prende la briga di creare false informazioni e perché i social le distribuiscono così facilmente? Beh spesso le soluzioni ai problemi sono molto le più semplici e anche questo caso non si smentisce. La risposta è: pubblicità. Ogni fake news è uno specchietto per l’allodole per reindirizzare ad una pubblicità nascosta nel testo, nelle immagini o semplicemente parte del sito che ospita la falsa notizia, secondo la consolidata filosofia alla base dei social (guarda caso gratuiti) secondo cui “se il prodotto è gratis è perché il prodotto sei tu“.
Questo articolo nasce quindi per informare sulle fake news che circolano sul tema del Coronavirus ed aiutare a riconoscere le informazioni corrette (che potete trovare riassunte nella nostra pagina dedicata all’emergenza Coronavirus). Ma cerchiamo di capire prima perché tendiamo a credere alle fake news.
PERCHÉ CREDIAMO ALLE FAKE NEWS?
A chi non è capitato di cascarci -presi soprattutto dall’entusiasmo della scoperta durante la consultazione di pagine internet o social network- e trovarsi a leggere o addirittura condividere una fake news? In realtà cadere nell’inganno delle notizie false è molto facile perché le fake news difficilmente sono noiose notizie sulle oscillazioni del prezzo del petrolio o sulle previsioni del commercio al dettaglio in Turkestan, ma dovendo attirare l’attenzione sono notizie sensazionali, che devono stupire e creare l’illusione di avere accesso a un sapere nascosto e accessibile a pochi per mantenere il lettore incollato alla pagina e indurlo a cliccare su link, leggere pubblicità e soprattutto a condividerle con altri possibili clienti (o genericamente con i possibili fruitori del servizio che si vuole influenzare con la falsa notizia attraente, pensiamo allo scandalo sulle fake news durante le elezioni americane del 2016 che hanno indirizzato in maniera sottile quella parte di opinione pubblica già meno sensibile al ruolo globale degli US ed ancorati ad una visione su scala locale). E’ ovvio che se poi queste “notizie” vengono ritrovate più volte navigando sui social ecco che il nostro cervello comincia a considerarle come attendibili. Il proliferare delle fake news è aiutato proprio dal funzionamento, rapido ed immediato, dei social network che lasciano poco tempo alla riflessione e all’approfondimento di una notizia. Quelle che vi riportiamo qui sotto, divise per argomenti, sono tra le più diffuse:
FAKE #1: COME SI PREVIENE IL CORONAVIRUS?
Una delle informazioni più ricercate in questo periodo è ovviamente come prevenire il coronavirus. E in questo caso le ricette e i consigli si sprecano: dal mangiare tanto aglio al bere molta acqua, dall’assumere massicce quantità di vitamina C al prendere il sole il più possibile perché le alte temperature diminuiscono le possibilità di sopravvivenza del virus. In generale non si tratta di consigli dannosi per la salute, ma di prescrizioni che fanno bene al corpo in qualunque situazione: l’aglio previene le infiammazioni, la vitamina C e la vitamina D, prodotta dal nostro corpo quando si espone al sole, sono sempre salutari per l’organismo, mentre bere tanta acqua e mantenersi idratati è raccomandato in ogni periodo dell’anno. Non si tratta di fake news nocive, ma non sono utili a prevenire il Coronavirus, così come non ci sono prove che il risciacquo regolare del naso con soluzione salina protegga le persone dalle infezioni da nuovo coronavirus. Molto accreditata, sempre per la convinzione che il virus sopravviva con difficoltà a temperature maggiori di 26-27 gradi, è la teoria secondo cui assumere molte bevande calde durante la giornata, come tè , tisane o tazze di brodo, sconfigga il temuto virus. Anche in questo caso assumere bevande calde non è dannoso… a patto di non esagerare con il calore. Una fake news alquanto pericolosa, invece, è quella secondo cui per rimuovere il virus dalla pelle ed evitare il contagio, è consigliato lavarsi con la candeggina: in questo caso la sostanza è nociva per l’organismo e può provocare ustioni anche gravi, e ricordiamoci che è letale se ingerita!
Un’altra fake news diceva che tagliarsi la barba evita il contagio. E’ Falso, e la bufala nasce da una sbagliata interpretazione di una infografica del CDC dedicata alla sicurezza sul lavoro per il corretto utilizzo delle mascherine.
I bambini non sono immuni all’infezione da nuovo coronavirus: anche loro possono essere infettati e sviluppare la malattia Covid-19, anche se ci sono stati relativamente pochi casi segnalati tra i bambini, ma probabilmente ciò è legato proprio al fatto che più spesso nei bambini la malattia decorre in modo asintomatico.
La suola delle scarpe porta sicuramente il virus in casa e trasmette l’infezione? E’ una bufala. Infatti in via teorica se si cammina con le scarpe su una superficie in cui una persona infetta ha espulso secrezioni respiratorie come catarro, ecc. è possibile che il virus sia presente sulla suola delle scarpe e possa essere portato in casa. Però normalmente il pavimento non è una delle superfici che tocchiamo, quindi il rischio è trascurabile. Se in casa ci sono bambini si può mantenere un atteggiamento prudente nel rispetto delle normali norme igieniche, togliendosi le scarpe all’ingresso in casa e pulendo i pavimenti con prodotti a base di cloro all’0.1% (semplice candeggina o varechina diluita).
Mangiare aglio può aiutare a prevenire l’infezione da nuovo coronavirus? L’aglio è un alimento con alcune proprietà antimicrobiche ma non ci sono evidenze di azione preventiva nei confronti del nuovo coronavirus. Allo stesso modo in cui inefficace l’aglio inoltre, è inefficace quindi bere alcoolici (non è possibile “disinfettarsi” con un cocktail), mangiare miele, applicare vaselina intorno alle narici per “intrappolare in virus”, bere molto latte o molta acqua con bicarbonato! Per un periodo era girata anche la bufala che pane e pasta aumentassero il rischio di contagio: non ci sono attualmente evidenze scientifiche che il consumo di carboidrati esponga maggiormente all’infezione. Un’alimentazione bilanciata e variata con il giusto apporto di tutte le sostanze necessarie al buon funzionamento dell’organismo è fondamentale per il benessere di ogni individuo e la prevenzione di molte malattie.
Non serve neppure sudare molto per espellere il virus, o praticare yoga (che può fare molto bene ma per altre cose) o massaggi ayurvedici.
NON ESISTONO AD OGGI FARMACI DA ASSUMERE IN VIA PREVENTIVA! L’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha autorizzato diversi studi per la sperimentazione di medicinali per il trattamento di Covid-19 e la FDA (Food and Drug Administration – Agenzia per gli alimenti e i medicinali) il 23 agosto 2020 ha rilasciato un’autorizzazione all’uso di emergenza del plasma convalescente sperimentale per il trattamento della malattia Covid-19 ma solo per i pazienti in ospedale. QUI trovate il riassunto dell’AIFA sui medicinali utilizzabili nei pazienti infetti da Coronavirus.
Per quanto riguarda i vaccini, invece, l’EMA (Agenzia europea del farmaco) il 30 luglio 2020 ha comunicato che 19 potenziali vaccini sono entrati in studi clinici (inclusi quelli di fase 2 e 3). Tuttavia l’Ema stima che potrebbero essere necessari alcuni mesi (almeno fino all’inizio del 2021) prima che un vaccino Covid-19 sia pronto per l’approvazione e disponibile per la diffusione nell’UE/AEE.
FAKE #2: COME SI TRASMETTE IL CORONAVIRUS?
Una delle prime fake news a circolare riguardava gli animali domestici: basandosi sul fatto che i virus della famiglia Corona sono nativi degli animali, alcuni hanno ipotizzato che qualunque animale, anche quello domestico, potesse essere causa di contagio. Purtroppo questa bufala ha portato a un picco di abbandono di animali, prima di essere smentita con forza dall’Istituto Superiore di Sanità: non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di SARS-CoV-2 che riconosce, invece, nel contagio interumano la via principale di trasmissione. Tuttavia, poiché la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici siano, occasionalmente, suscettibili a SARS-CoV-2, è importante proteggere gli animali di pazienti affetti da COVID-19, limitando la loro esposizione.
Un’altra delle prime fake news a essere messa in giro è stata quella che il virus si trasmettesse mangiando cibo cinese: ed ecco dunque che i ristoranti cinesi hanno assistito a un drastico calo della loro clientela, impaurita dalla possibilità del contagio. Anche i pacchi e le merci provenienti dalla Cina sono stati messi sotto accusa, come se il virus potesse arrivare impacchettato e resistere ai giorni di viaggio. Ma come si trasmette il Coronavirus? La via di trasmissione principale è quella aerea: microgocce di saliva infetta, prodotte parlando, durante uno starnuto o un colpo di tosse (i cosiddetti droplets o pflugge), possono entrare in contatto con le mucose di un’altra persona o con le superfici. Quando la persona è infetta (compresi gli asintomatici) queste microscopiche goccioline contengono le particelle virali! Per questo si deve mantenere la distanza di sicurezza, lavarsi spesso le mani e non toccarsi nasi, occhi e bocca ed indossare la mascherina. Proprio la mascherina è oggetto di una diffusissima fake news legata al rischio di respirare eccessiva Anidride Carbonica (CO2): Non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che l’uso prolungato di mascherine possa provocare intossicazione da CO2 o carenza di ossigeno. Sull’utilizzo della mascherina nei bambini la Società Italiana di Pediatria ha precisato, inoltre, che “la quantità della propria anidride carbonica respirata da un bambino sano che indossa la mascherina chirurgica è pressoché impercettibile” e che “i bambini sani che indossano la mascherina chirurgica per più ore al giorno non rischiano la carenza di ossigeno né la morte per ipossia”.
Il contagio quindi non può avvenire né tramite animali domestici, né tramite cibo di cucina cinese, né tramite l’apertura di pacchi o merci provenienti dalla Cina come peraltro ribadito sulla pagine del Ministero della Salute Italiano. Tra l’altro la candeggina non va assolutamente usata per disinfettare le zampe dei cani al rientro da una passeggiata, nemmeno se molto diluita in acqua. Quando si rientra in casa è opportuno provvedere alla sua igiene pulendo prima le zampe con prodotti senza aggiunta di profumo (es. acqua e sapone neutro) e poi asciugandole bene. Non vanno usati prodotti aggressivi né quelli a base alcolica perché possono indurre fenomeni irritativi, causando prurito. Il mantello va, invece, spazzolato e poi passato con un panno umido.
Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso le goccioline generate quando una persona infetta tossisce o starnutisce, o attraverso goccioline di saliva o secrezioni dal naso: come tale il virus non viene trasmesso dalle punture di zanzare o da altri insetti. Allo stesso modo non ci sono evidenze scientifiche che indichino una correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G. Ad oggi, e dopo molte ricerche effettuate, nessun effetto negativo sulla salute è stato collegato in modo causale all’esposizione alle tecnologie wireless sebbene limitare l’utilizzo degli smartphone ed evitare di tenerli a lungo vicino alle orecchio è sicuramente un atteggiamento prudente e consigliabile.
Non è necessario comprare acqua al supermercato per paura di contagiarsi: Bere l’acqua del rubinetto è sicuro. Le pratiche di depurazione cui è sottoposta l’acqua del rubinetto sono efficaci nell’abbattimento dei virus, insieme a condizioni ambientali che compromettono la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati) e alla fase finale di disinfezione. Inoltre l’inquinamento da plastica è un’urgenza planetaria trattando grave!
Alcune voci riportavano come per pulire le superfici fosse meglio utilizzare miscele di diversi agenti disinfettanti: Falso e pericoloso! L’utilizzo di disinfettanti ad esempio contenenti alcol al 70% o a base di cloro allo 0,1% (candeggina) è sufficiente ad uccidere il virus sulle superfici annullando la sua capacità di infettare le persone. Mescolare più prodotti insieme pensando di ottenerne uno più potente contro il coronavirus può essere molto nocivo perché espone a prodotti pericolosi che si possono formare durante la miscelazione e può comportare gravi intossicazioni. Una fake news da smentire è anche che l’ozono possa essere usato per disinfettare le superfici: L’ozono non ha proprietà sterilizzanti propriamente dette. Si tratta di una sostanza attualmente sottoposta a valutazione all’interno del Regolamento 528/2012 Biocidi, in attesa di essere autorizzata all’uso come biocida (disinfettante). Le proprietà dell’Ozono, note in letteratura scientifica e già applicate in alcuni settori, non sono al momento sufficienti a garantirne l’adeguatezza dello specifico uso tecnologico come disinfettante, in quanto deve essere sottoposto a prove di efficacia e di sicurezza (potenziali effetti collaterali da scorretto uso o concentrazione inappropriata). Rimane la possibilità di un uso per la sanificazione intesa come intervento di pulizia approfondita incluso in un contesto generale di ottimizzazione delle misure igieniche e microclimatiche, realizzato da parte di personale appositamente formato e adeguatamente protetto.
Ah, il Coronavirus non è un malattia venerea (trasmessa cioè con i rapporti sessuali) ma ci si contagia attraverso la respirazione di aerosol infetto…a buon intenditor poche parole!
FAKE #3: COME CAPIRE SE SI E’ INFETTI DEL CORONAVIRUS?
Per sapere se si è contagiati dal nuovo coronavirus basta pungersi un dito e guardare il colore del sangue: se anziché rosso vivo è scuro il contagio è avvenuto –> FALSO! Nessuna evidenza scientifica ha correlato il colore del sangue all’infezione da nuovo coronavirus.
I sintomi di Covid-19 generalmente sono lievi e in questo caso non impediscono lo svolgimento di attività moderate. Inoltre il modo migliore e scientificamente dimostrato per confermare se si ha il Covid-19 è con un test di laboratorio e non mediante prove di apnea o con esercizi di respirazione (molte catene di sms e whatsapp affermavano che se si fosse stati in grado di trattenere il fiato per più di 10 secondi questo poteva escludere l’infezione)
L’unico modo per sapere se si è portatori del virus, sintomatici o meno, è fare il tampone. E qui è importante smentire che il tempone possa essere pericoloso per il cervello: il tampone è sicuro e non mette a rischio la salute dell’individuo. E’ un importante strumento per diagnosticare la presenza del virus nelle mucose rino-faringee. Tuttavia, essendo un atto medico che prevede di infilare un sottile batuffolo all’interno del naso deve essere effettuato da operatori sanitari specializzati che garantiscono la corretta esecuzione della procedura.
FAKE #4: IL VIRUS E’ STATO CREATO? DA CHI? E PERCHE’?
Ebbene si. Il Virus è stato creato. Da una forza antica e potente che si chiama Evoluzione; in un laboratorio enorme e che ha a disposizione tutti i possibili reagenti: il mondo. E il mandante è la dolce ed insospettabile Madre Natura. Di nuovo, la risposta più semplice. Ma anche la più spaventosa, la meno rassicurante, quella che non ci fornisce un “nemico” contro cui scagliare la paura, la rabbia e la frustrazione di questi mesi.
Riportiamo qui sotto un elenco ad esempio di contenuti non attendibili e fake-news tratti dal web:
- Il Coronavirus è stato creato da una “congrega” di miliardari che vogliono dare vita ad un nuovo ordine mondiale. Così Paolo Barnard su Twitter. E la catena dei twitter continua.
- “Il Coronavirus, nome in codice Wuhan-400, è un’arma batteriologica creata dalla Cina che realizza una “profezia” preannunciata in un libro del 1981”. Una “fake news” che allude al racconto di fantasia dello scrittore statunitense Dean Koontz nel libro The Eyes of Darkness, uscito appunto quarant’anni prima. Alcune testate peraltro ne hanno evidentemente subito il fascino stante che ne hanno di fatto agevolato la diffusione, riportando il contenuto di un’intervista video rilasciata ad un sito che si occupa di geopolitica e affari internazionali, da un noto professore di diritto presso l’Università dell’Illinois il quale sosteneva che il coronavirus fosse “un’arma da guerra biologica potenzialmente letale (…) fuoriuscita da un laboratorio di massima sicurezza” di Wuhan.
- “Il Coronavirus, nome in codice Gorki-400, è un’arma batteriologica creata (questa volta) dall’Unione Sovietica”. Per alludere in questo caso al nome dato al virus letale nella versione originale del 1981 del medesimo libro The Eyes Of Darkness. Nel libro, il virus proveniva dalla Russia ed era chiamato “Gorki-400” dalla città in cui fu creato.
- E’ stato anche detto che è un’arma sviluppata dagli Stati Uniti. A gennaio un sito russo pubblicò un articolo in tal senso. Ed è noto che una tra le più virali quanto non dimostrabili teorie della cospirazione vi sia anche quella che vede Bill Gates artefice della diffusione intenzionale del virus.
- Non stupisce dopo tutte queste teorie sull’origine come “arma” del coronavirus che anche in Italia abbiamo la nostra, il famoso servizio di TG Leonardo di Rai 3 del 2015: questo servizio riguardava un esperimento condotto da ricercatori cinesi che avrebbero creato un nuovo virus innestando una proteina presa dai pipistrelli sul virus della SARS (=Severe Acute Respiratory Syndrome, ovvero Sindrome Respiratoria Acuta Grave) ricavato da topi, ottenendo così un super virus che potrebbe colpire l’uomo. Il video si riferisce ad uno studio pubblicato su Nature Medicine nel 2015.Sebbene la creazione di tale virus abbia sollevato dibattito nella comunità scientifica, a marzo 2020 tramite una nota ad un articolo del 2015, gli editor della rivista Nature affermano di “essere consapevoli che questa storia venga utilizzata come base per teorie non verificate secondo le quali il nuovo coronavirus, che causa Covid-19, sia stato ingegnerizzato. Non ci sono prove che questo sia vero; gli scienziati ritengono che un animale sia la fonte più probabile del coronavirus.
- Il Covid-19 è l’inizio dell’apocalisse con giudizio divino ormai prossimo. “Tra le cose più belle della Bibbia ci sono le sue profezie: è uno dei modi che utilizza Dio per guadagnarsi la nostra fiducia. Le profezie che si avverano dimostrano alle persone che ci si può fidare della Bibbia”. Così l’introduzione di uno dei tanti video postati sui social network, caricati dagli influencer della cristianità. E ancora: “Nonostante gli sforzi del mondo della medicina, oggi insorgono nuove malattie ed epidemie. Il coronavirus di Wuhan è solo uno degli esempi che la profezia della fine dei tempi si sta avverando». «I media hanno contribuito a trascinare le persone nella paura del coronavirus. Gesù dice: “Non abbiate paure”. Questa epidemia doveva scoppiare, l’ha predetta Dio, ed è il segno che Gesù sta per arrivare. Vi faccio un appello: siate più preoccupati della vostra salute spirituale che del coronavirus”. Melvin Sandelin, il cui canale YouTube The Christian Life conta circa 80.000 iscritti in gran parte “fedeli”.
- Oppure, il Coronavirus è dipeso dalla tradizione culinaria cinese e dai pipistrelli in particolare. Sono divenute virali le affermazioni di Luca Zaia del febbraio scorso, che richiamano una altrettanto nota leggenda metropolitana: “li abbiamo visti tutti mangiare topi vivi”. L’effetto che hanno sortito è stato abbastanza impattante, nonostante l’immediata rettifica con tanto di scuse ufficiali all’ambasciata cinese rese dallo stesso e volte a specificare come l’affermazione mirasse al contrario ad evidenziare la “montagna di materiale e video, molti dei quali fake, che pesano sulla reputazione di questo virus”.
Di vero c’è che l’organizzazione mondiale della Sanità ha inviato un team di scienziati ad indagare sulla diffusione nel zona di Wuhan del virus per identificare con maggior chiarezza i passaggi del virus nei vari serbatoi animali (leggi QUI). E’ ormai appurato che il SARS-Coronavirus-2 è originato tra i pipistrelli che vivono in Cina e che sono già abitualmente il bacino animale dove vivono i virus (un pò come i papilloma-virus vivono nel bacino umano, o la tenia ha il suo reservoir nei maiali: si tratta delle zoonosi, di cui potete chiedere conferma ad ogni veterinario). L’origine naturale del virus all’interno del bacino animale con progressive mutazioni che lo hanno reso in grado di infettare l’uomo è stata dimostrata dal sequenziamento del suo genoma (vedi qui l’articolo sulla prestigiosa rivista Nature). Molta strada resta ancora da fare per capire i punti deboli di questo virus, e come tracciarlo e monitorarlo nel bacino animale (vedi qui le sfide economiche, politiche e diplomatiche che si trovano ad affrontare gli scienziati).
COME DIFENDERSI DALLE NOTIZIE FALSE SUL CORONAVIRUS?
Prediligere fonti di informazioni sicure e che hanno titolo a parare di Coronavirus come l’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero della Salute, la Fondazione Gimbe, la Croce Rossa Internazionale. Molto utili anche le pagine web dedicate al COVD-19 dal Sistema Sanitario Inglese (NHS) e da quello Canadese. La Claire Studi Medici ha creato appositamente delle pagine riassuntive sul Coronavirus che potete trovare QUI partendo da queste autorevoli fonti di informazione.
Gli stessi social network e i motori di ricerca hanno dichiarato guerra alle fake news, invitando a consultare sempre i canali degli organi di rifermento, anche perché nonostante i loro sforzi i social network continuano ad essere terreno fertile per la diffusione delle notizie false!
Ricordiamoci poi che queste regole valgono sempre: le fake news vengono spesso usate dagli algoritmi digitali proprio per attirare l’attenzione e diffuse solo per rilasciare un messaggio pubblicitario spesso associato alla pagina!
Altre volte le fake news sono messaggi o email sensazionali inviate da hacker esperti che puntano sulla curiosità per la notizia per indurre a cliccare link che spesso portano a scaricare inconsapevolmente dei virus ma per il computer! E’ importante quindi tenere gli occhi aperti, leggere le notizie in modo approfondito e ragionare se è il caso di incrementare la diffusione di una notizia prima di aver appurato che sia vera!
BIBLIOGRAFIA:
- https://www.agi.it/cronaca/news/2020-03-24/siti-fa…
- Rapporto ISS COVID-19 – n. 4/2020“Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie e socioassistenziali. Versione del 24 agosto 2020” (pdf 1,4 Mb).
- Il Rapporto ISS COVID-19 n. 16/2020 – “Animali da compagnia e SARS-cov-2: cosa occorre sapere, come occorre comportarsi. Versione del 19 aprile 2020” (pdf 2,1 Mb)
- Menachery, V., Yount, B., Debbink, K. et al. A SARS-like cluster of circulating bat coronaviruses shows potential for human emergence. Nat Med 21, 1508–1513 (2015). https://doi.org/10.1038/nm.3985
- https://www.nature.com/news/engineered-bat-virus-s…
- Andersen, K.G., Rambaut, A., Lipkin, W.I. et al. The proximal origin of SARS-CoV-2. Nat Med (2020). https://doi.org/10.1038/s41591-020-0820-9
- Pagina sulle fake news del Governo Italiano: http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5387&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto
- Shan-Lu Liu, Linda J. Saif, Susan R. Weiss & Lishan Su (2020) No credible evidence supporting claims of the laboratory engineering of SARS-CoV-2, Emerging Microbes & Infections, 9:1, 505-507, DOI: 10.1080/22221751.2020.1733440